MANIFESTAZIONE

MANIFESTAZIONE ESODATI 13 APRILE ROMA

domenica 22 gennaio 2012

LETTERA AL MINISTRO ELSA FORNERO

Alla C.a.
del Ministro del Lavoro
Elsa Fornero
Via Veneto 56
Roma
...
e c.p.c.
- Presidente del Senato
Sen. Renato Schifani
- Presidente della Camera
On. Gianfranco Fini


Milano, 20 gennaio 2012


Gentile Sig. Ministro,

con l’approvazione della manovra economica “salva Italia” si è riproposta per molti cittadini in età matura la drammatica situazione di un nuovo ancor più consistente e subitaneo spostamento nel tempo dei termini per l’accesso al diritto previdenziale.

Stiamo seguendo con estrema attenzione il confronto in corso a livello parlamentare in merito ad alcuni correttivi che dovrebbero cercare di sanare le ricadute più gravi di questa ennesima riforma di un settore che peraltro non dava evidenze di disavanzi finanziari.

Lei conosce quanto e meglio di noi le tante diverse situazioni che riguardano lavoratori in cassa integrazione, in mobilità, licenziati ed esodati a seguito di accordi aziendali o individuali, che ne prevedevano lo scivolo fino al raggiungimento dei 40 anni contributivi o con le quote; lavoratori da considerarsi a tutti gli effetti dei disoccupati di lungo termine in attesa di approdo alla pensione per i quali a noi pare doveroso oltre che indispensabile trovare una soluzione che ne tuteli più che gli interessi il diritto ad un futuro. Così come certamente conosce la situazione dei lavoratori precoci i quali vedono rinviata la possibilità di accedere al sistema pensionistico salvo accettare penalizzazioni sull’entità della prestazione, anche in presenza di una elevatissima anzianità di servizio, per il solo motivo di avere iniziato a lavorare in età giovanissima.

Inoltre, come già avvenuto in passato a seguito degli innumerevoli interventi di riforma delle pensioni, dobbiamo evidenziare come sia del tutto ignorata la gravissima situazione di tanti lavoratori disoccupati che non rientrano in alcuna delle categorie fin qui citate.

Parliamo di disoccupati privi di qualsiasi forma di ammortizzatore sociale, privi di lavoro da anni, abbandonati a se stessi senza alcuna sostanziale forma di rappresentanza in sede istituzionale senza dimenticare le migliaia di partite IVA coatte da pochi spiccioli di reddito annuo che, per il solo fatto di essere state costrette ad una scelta obbligata, hanno perso qualsiasi diritto ad un sostegno pubblico.

Lei sa meglio di noi che nel nostro paese solo un 27% dei disoccupati ufficiali, categoria dalla quale sono sorprendentemente esclusi gli “scoraggiati”, usufruisce di una qualche misura di sostegno pubblico.

Nel 2008, su incarico dell’allora Ministro del Lavoro Cesare Damiano, il Prof. Gianni Geroldi condusse una ricerca su questa fascia di disoccupati arrivando a stimare attorno a 180-200.000 il numero dei disoccupati over55, considerati non più ricollocabili (in quanto espulsi da anni dal ciclo produttivo) e del tutto privi di reddito.

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Possiamo realisticamente ipotizzare che con l’aggravarsi della crisi, negli ultimi anni questo numero sia ulteriormente cresciuto.

Molti di questi disoccupati dispongono di 30 e più anni di versamenti contributivi che a nulla valgono per garantire loro quel reddito da pensione che non vedranno prima dei 67 anni di età, oppure hanno subito l'esodo forzoso con meno di 30 anni di contributi , licenziati da aziende in crisi o con lavoratori in soprannumero e non godono di nessuna forma di ammortizzatore sociale per oltre un decennio.

Cittadini disoccupati, di Serie B, che assistono impotenti e arrabbiati alle periodiche autorizzazioni al prepensionamento di colleghi di grandi gruppi industriali, in crisi reale o presunta, che, grazie a provvedimenti mirati, accedono alla pensione anche con meno di 50 anni di età anagrafica e meno di 30 anni di versamenti contributivi.

Ciò che noi denunciamo con questa lettera è ben noto all’interno del Parlamento considerando che risale all’ormai lontano 2005 la relazione prodotta dalla Commissione di Indagine del Senato sul fenomeno della disoccupazione degli over45.

Quella relazione, approvata all’unanimità, riconosceva l’esistenza e la gravità del problema e sollecitava urgenti misure a sostegno della categoria. Come troppo spesso avviene in questo paese il tutto restò lettera morta.

E questo assurdo disinteresse da parte del Parlamento e delle Istituzioni appare oggi ancora più riprovevole se consideriamo che l’età a rischio di espulsione dal mondo del lavoro è rapidamente scesa in pochi anni e si attesta oggi alla soglia dei 40 anni.

Paradossalmente si continua ad innalzare l’età pensionabile mentre le imprese si liberano dei quarantenni e i politici continuano a parlare a vuoto, da oltre 15 anni, della necessità di riformare il sistema di welfare.

Su tutte queste situazioni vorremmo poter avere l’opportunità di un confronto con Lei e/o il Viceministro e/o il Sottosegretario, incontro che Le chiediamo a nome dei tanti che si rivolgono a noi in questi giorni nella speranza di poter trovare una soluzione concreta ai problemi elencati e che vogliamo qui sinteticamente ricordare:

•Ex lavoratori espulsi dall’attività lavorativa con varie procedure, in possesso dei requisiti secondo la vecchia normativa •Ex lavoratori con anzianità significative, sopra o sotto i 30 anni, disoccupati e senza alcun ammortizzatore sociale. •Lavoratori precoci costretti alla permanenza in attività per evitare penalizzazioni sull’assegno pensionistico. •Lavoratori espulsi dal sistema produttivo e divenuti forzatamente autonomi, per i quali la Riforma è ancora più penalizzante
RingraziandoLa per l’attenzione, confidando in una Sua convocazione a breve termine, porgiamo cordiali saluti

ATDAL Over40 (Associazione Nazionale Tutela Diritti Lavoratori Over40)
Contatto Dr. Stefano Giusti – email: infolazio@atdal.it
Associazione PENSIONANDI
Contatto Ing. Michele Carugi – email: pensionandi@gmail.com
ALP (Associazione Lavoratori Over40 Piemonte)
Contatto Dr. Marcello Fontana – email: presidente@overquarantapiemonte.it
Comitato Esodati e Lavoratori Precoci d’Italia
Contatto Ing. Claudio Ardizio – email: claudio.ardizio@libero.it
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